lunedì, marzo 23, 2009

due partite



bella prova cinematografica, anche se è fortemente sconsigliato andare vedere questo film dopo le 10 di sera, anche perchè il cervello non segue la pellicola. (che bella figura che mi è uscita).

tutto il film si svolge all’interno della stessa stanza, eccezion fatta per una scena di un minuto e mezzo in un cimitero. è la storia di due generazioni di donne, madre e figlie. le prime negli anni ‘60, le seconde negli anni ‘90. dialoghi fittissimi, musiche poche ma belle. in sostanza, oltre al rispecchiamento che si può notare tra le madri e le figlie, balza subito all’occhio che in trent’anni di tempo, la figura femminile non si è smarcata di un millimetro. ed è proprio questo il bello del film. una contrapposizione a queste nuove tendenze, soprattutto espresse dalle serie tivì, che emancipano a trecentosessanta gradi la figura della donna, rendodola perfetta e autoritaria. il film di enzo monteleone invece, rispecchia nettamente di più la realtà, senza falsi clichè o senso di dovere da parte degli uomini. fotografa in modo netto e armonico lo svilupparsi (se così si può chiamare) della donna attraverso gli anni della contestazione, fino ad arrivare ai giorni nostri. dialoghi molto brillanti e a volte un po’ criptici (soprattutto alle 22.30 della sera), ma nel complesso un film che non annoia per niente e senza cadute di stile. il riadattamento dalla commedia teatrale della comencini, che per altro ne firma anche la sceneggiatura, è praticamente nullo, ma nonostante tutto ciò si rivela una bella e piacevole pellicola. le attrici protagoniste, otto donne tra le più famose, hanno saputo caratterizzare al meglio il ruolo a loro affidato. strepitosa come sempre paola cortellesi, che interpreta la donna anni ‘60, un po’ ribelle, ma comunque sulla via dell’emancipazione.

the international



già il titolo me lo devono spiegare. che cazzo significa? un’altra maniera per dire intrigo internazionale? e poi questa è l’ultima volta che mi fido di quel sitosega di mymovies, molto probabilmente le recensioni dei film le fa un non vedente e sordomuto per giunta. quindi la scelta di questo sabato era combattuta tra: the international e diverso da chi?, gran torino non sono ancora psicologicamente pronto per vederlo. vada per the international, soprattutto ero curioso come degli americano siano riusciti ad ambientare un action-movie a milano…

la trama del film è molto banale, il solito intrigo internazionale con le banche che sponsorizzano la compravendita di armi nel terzo mondo, il figo-dannato di turno (clive owen), si scarrozza tra germania, italia, francia, turchia e stati uniti. la bella di turno è l’australiana naomi watts. dunque, mi sono abbioccato in due parti del film: nella prima sono stato risvegliato da una sparatoria, nella seconda da un sms che mi è arrivato sul cellulare. tanto per dire quanto possa essere intrigante la pellicola. non sto qui a raccontarvi la storia, tanto la troverete già su migliaia di siti, piùcchealtro è l’ennesima idea smazzata come originale, quando invece si rivela il solito format che ci mastichiamo da sessant’anni a questa parte. battute messe lì in malo modo, come a farti capire d’anticipo la trama, recitazione tuttosommato mediocre. per altro avevo letto che nel film doveva esserci un piccolo cameo del nostro amato governatore della lombardia roberto formigoni, ma io non l’ho colto. comunque scegliere milano come location non è stata una brutta idea, anzi forse è stata la vera idea originale del film: è una città che si presta per questo genere di film. buono a sapersi. beh, in tutti casi c’è di meglio in sala, è un film vedibile benissimo in salotto senza stare a scomodarsi di andare al cinema.

Ricordi I