giovedì, settembre 11, 2008

Un giorno perfetto (l'ennesima caz...a di Ozpetek)


Mi ero ripromesso di no npagare piu' un biglietto del cinema per andare a vedere un film di Ferzan Ozpetek, ma come al solito il buonismo ha prevalso in me e ho ceduto. E poi c'e' anche Valerio Mastandrea... sara' mica un cagata-fintopolpettone come al solito. E invece si. Sempre meno di Saturno Contro, intendiamoci, ma lo stile (turco?) e' sempre quello. Quello che mi da' fastidio e 'il voler fare questo finto impegnato, voler racconatare una storia drammatica in fondo superficiale, fine a se stessa.
La storia e' semplice, per altro e' stata tratta dall'omonimo libro: Un ex-poliziotto separato (e fortemente disturbato) ha l'ossessione della sua vecchia famiglia, continua a tenerla d'occhio. Ovviamente gli eventi prima o poi precipitano e il film finisce in una banalita' che si poteva cogliere sin dall'inizio, ovvero in tragedia: l'omicidio dei due figli da parte del padre con a seguire il suo suicidio. Parallelamente viene portata avanti la difficile storia del politico, datore di lavoro di Antonio (Mastandrea), che non trovandosi bene con la moglie pressoche' trentenne, imbastisce una relazione con l'insegnante di Valentina, la figlia di Antonio ed Emma. Quest'ultima, secondo Ozpetek la chiave del film, vive un rapporto di amore-odio perenne nei confronti del marito e alla fine del film si trova il ben servito con la morte della famiglia.
Il cast non e' male: Isabella Ferrari (attrice che dopo tutto ho rivalutato), Valerio Mastandrea, Stefania Sandrelli, Angela Finocchiaro; loro sono bravi per carita', ma e' sia il soggetto che la sceneggiatura che fanno acqua da tutte le parti. In certi punti i dialoghi ricordano proprio le nostre amate fiction televisive tanto sbeffeggiate da Boris...
Come mai un film del genere sia andato a Venezia? Mah, ricordiamoci che viviamo pur sempre in un paese dove i nomi contano e quello di Ozpetek non e' sicuramente l'ultimo della lista. Che poi...come regista in se', non e' per niente male, peccato che si dedichi sempre a storie del ca..o.
Messaggio per Valerio Mastandrea: ho letto recentemente in una sua intervista dove diceva che ora si voleva dedicare ai registi famosi, non fare piu' solo i film degli esordienti. Ma se il livello e' questo anche no, grazie. Ricordo quanto era spettacolare in Velocita' Massima, fino a citare gli ultimi due miei preferiti: Notturno Bus e Non Pensarci.

Votantonio: 5

martedì, agosto 12, 2008

Il treno per il Darjeeling


E Wes Anderson si riconferma il regista neo realista che è sempre stato. Dopo I Tenenbaum, anch'esso film assai apprezzabile, ecco che rispunta un altro piccolo gioiellino del cinema americano East Coast. La trama regge alla perfezione, anzi è anche più stimolante de I Tenenbaum, il cast è favoloso, sembra che i ruoli siano stati cuciti sugli attori...ma andiamo alla trama:
Tre fratelli divisi dal momento che loro padre è mancato, decidono di ritrovarsi su un treno indiano diretto nella regione del Darjeeling, per l'appunto. L'intento iniziale sarebbe quello di fare un viaggio spirituale per riconciliarsi, ma sotto sotto bolle qualcosa. Francis (Owen Wilson), il fratello maggiore, tende sempre a prendere le redini della situazione andando anche ad intaccare la libertà dei suoi fratelli; difatti il suo scopo ultimo non è solo quello del viaggio, ma bensì quello di andare a trovare la madre la quale si è fatta suora e si è ritirata in un eremo sperduto nell'India. Tenendolo inizialmente nascosto ai suoi fratelli, fa sì che una volta scoperto, i rapporti tra loro tendano ancora ad incrinarsi. Sbattuti giù dal treno da un capotreno un po' "ostile", decidono di continuare il loro viaggio on the road, nel vero senso della parola. Tra funerali indiani e ripensamenti sull'essenza del loro viaggio, riescono infine a arrivare al monastero. L'approccio con la madre praticamente scomparsa da anni è caloroso ma schivo, finchè anche la donna li abbandona, forse per il troppo rimorso. Ma i tre sono diventati una squadra e la riconciliazione ha funzionato.
Ottimi Owen Wilson, Adrien Brody e Jason Schwartzman che riescono caratterizzare alla perfezione i tre fratelli della borghesia newyorkese.
Il regista riesce a dare una giusta lettura del messaggio, che non è il classico: i ricchi vincono sempre, ma bensì che i ricchi sono perfettamente uguali a noi, anzi le debolezze su di loro, si accentuano. Da segnalare anche la colonna sonora, che è in perfetta sintonia con le immagini; qui passiamo dai Rolling Stones di Play with Fire al caro e vecchio Champ-Elysees di Joe Dassin, insomma in questo film c'è proprio tutto, anche alcune sequenze in Computer Grafica, pensate. La cosa particolare è che il film è sempre introdotto da un breve corto, sempre diretto da Wes Anderson, Hotel Chevalier, dove vediamo Jack (Jason Schwartzman), il più piccolo dei fratelli, cercare di rialacciare i rapporti con la sua ex, interpretata da una splendida Natalie Portman, con il sottofondo di Where Do You Go To di Peter Sarstedt.
Degno sequel, se così si può chiamare, de I Tenenbaum e destinato ad entrare in quello che è il panorama della commedia americana.

Votantonio: 8,5

martedì, agosto 05, 2008

Boris 2


Mi scuso gia' in anticipo di inserire la recensione di un serial tv, ma e' un ottimo prodotto italiano (l'unico) e trovo che vada valorizzato. Qua vi inserisco la recensione, o meglio, quello che per me e' stata la seconda stagione. Per maggiori info generali su questo tv show vi linko in fondo alcuni siti.

fare una recensione obiettia di boris e’ assai difficile dal momento che non ci sono mai state serie in tv (e ne ho viste tante) che mi hanno preso quanto questa. Credo che si possa definire il Twin Peaks italiano (stanis mi perdonera’), e’ la fiction italiana piu’ riuscita di sempre, anche se chiamarla fiction risulta quasi un’insulto. la differenza tra la prima e la seconda stagione si nota abbastanza, devo dire che forse la prima mi e’ piaciuta un po’ di piu’ perche’ fotografava esattamente quel mondo; nella seconda si e’ deciso di lasciar piu’ spazio ai personaggi, con le loro storie e vicessitudini. Esempio: non mi e’ piaciuta tanto la trasformazione cosi drastica che si e’ avuta sul carattere di arianna, nella prima stagione era la Iena, qui diventa piu’ la Mucca, come direbbe anche Caterina, comunque de gustibus. C’e’ una sostanziale differenza tecnica: nella seconda stagione si e’ adottato il digitale in alta definizione e questo si nota, c’e’ stato piu’ girato e difatti il montaggio e’ ancora piu’ serrato. Non mi e’ piaciuto molto il personaggio di Cristina, anche se credo che la costantini non sia una cattiva attrice, mitica Karin, il vero nuovo personaggio, la coatta, come ce ne sono tante nelle fiction. Rene’ Ferretti al secolo Francesco Pannofino mi fa morire, il personaggio di spicco, forse il vero protagonista, e’ un ottimo attore oltre che un immenso doppiatore, riesce a caratterizzare sempre al 100% il suo personaggio. Caterina guzzanti e’ squisita oltre che (scusate il luogo comune) bellissima, e nella seconda serie si e’ ulterirmente infighita. Paolo Calabresi (nicolas Cage) e’ spettacolare, grandissimo interprete teatrale! Duccio alias Ninni bruschetta e’ un fenomeno, rende alla perfezione il suo personaggio; entrera’ negli annali la prima scena dell’episodio 2×12 quando gli viene affidata la regia e tra un”non mi assillare” e un “ma che minchia ne so”, va a culminare con la famosa frase “ED E’ COFFEE BREAK SIGNORI!”. Pietro Sermonti (stanis La Rochelle anche se non e’ il suo vero nome) ad ogni episodio si supera (”thank you Wim to being so not italian”), tra i ruoli piu’ comici di tutta la serie. Alessandro tiberi molto bravo, anche se non mi aveva soddisfatto in quo vadis baby. I tre sceneggiatori: altri personaggi chiave di Boris, nei loro sketch all’interno delle puntate ci danno sempre piu’ l’idea di come sia sbagliato lavorare in un certo modo in Italia. E infine il nostro Corradone nazionale: non e’ stato mitico di piu’… sia nel ruolo di Mariano (a parer mio riuscitissimo) che in quello di padre Gabrielli. Per quanto riguarda la terza serie in realta’ non si sa ancora niente di confermato, difatti quando andai al telefilm festival di milano e tre autori non garantirono una nuova stagione… “volendo puo’ anche considerarsi concluso”. Due venerdi fa c’e’ stato un trafiletto di Antonio di Pollina sul Venerdi dove, anche secondo lui, una terza serie non era garantita. Questo e’ il problema delle reti satellitari: alta qualita’ del prodotto, ma poca utenza ergo scarso budget. D’altronde Boris e’ troppo interessante e intellettualmente stimolante per poter atterrare sui canali nazionali (forse raitre, difatti fox e’ in trattative), ma va bene cosi, e’ anche giusto che sia destinato a un’elite. Personalmente spero di vedere a tutti costi una terza stagione, rivedere il mitico Corrado, l’egregio Giorgio Tirabassi, Carolina Crescentini e Margot Sikabogny.
Per finire tutti i restanti miei complimenti vanno al trio dei tre registi/sceneggiatori: Mattia Torre, Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico, augurandogli di tornare persto dietro la scrivania (non come i loro tre alter ego di Boris) e scrivere una terza stagione. Ah, rigorosamente a cazzo di cane!

http://it.wikipedia.org/wiki/Boris_(serie_televisiva)
http://www.foxtv.it/boris/
http://www.borisblog.tv/







mercoledì, maggio 21, 2008

BABEL

Rieccoci dopo qualche mese di assenza dal telone... Torniamo con un grandissimo film, epico: Babel di Alejandro Gonzalez Inarritu.
L'appuntamento e' anticipato alle 20.15 causa la lunghezza del film, in modo da poter finire verso le 23. Credeteci ne vale veramente la pena.

Ricapitolando: BABEL
Mercoledi 28 maggio
ore 20.15
Aula Magna
p.s. una piccola sorpresa culinaria intrattera' gli spettatori!

Di seguito vi pubblichiamo la trama del film. Mi raccomando: non mancate!


Individui distanti tra loro migliaia di chilometri incrociano per qualche ora i loro destini sulla Terra, creando un disperato affresco di un’umanità sola e dolente.
Il detonatore che innesca una reazione a catena in questo puzzle composto da tessere fin troppo perfettamente combacianti è il colpo di fucile partito dalle mani di due ragazzini in un paese sperduto del Marocco. Un gesto immotivato, compiuto quasi accidentalmente da due innocenti che, come in un domino, agisce profondamente sulle vite di tre gruppi di persone in diverse zone del pianeta: una coppia di americani lì in vacanza per risolvere una crisi coniugale, una domestica messicana alle prese con i figli dei due nel giorno del matrimonio di suo figlio, e un’adolescente giapponese, sordomuta ed emotivamente emarginata, alla disperata ricerca d'amore in una Tokyo caotica e alienante.




Ci spiace, ma abbiamo trovato il trailer solo in lingua originale.

venerdì, maggio 16, 2008

lunedì, aprile 28, 2008

grazie, grazie, grazie...


Molti di voi si chiederanno perchè abbiamo fissato la data del prossimo film (30 Aprile prima, metà Maggio poi) così distante dall'ultimo nostro incontro del 3 Aprile.
Noi del Cineforum Steiner riteniamo legittimo fornire le adeguate spiegazioni.
Il fatto di apportare modifiche al nostro Cineforum era nostra intenzione già da qualche mese a questa parte. Modifiche nel campo dell'organizzazione, della pubblicizzazzione e della ricerca di ospiti per le serate. Modifiche che portassero ad una maggiore affluenza alle serate, modifiche che ci rendessero più soddisfatti. Dalle parole si è potuto passare ai fatti grazie all'inserimento nell'organizzazione del Cineforum di un esperto di cinema, di un “addetto ai lavori”. Da un paio di mesi sappiamo infatti che il Cineforum Steiner può contare su una nuova figura, Francesco Brunacci. Francesco, oltre ad avere messo a disposizione parecchie ore del suo prezioso tempo, ci ha aiutati nella ricerca di possibili ospiti per le serate e in particolare per la prossima dove, in data ancora da definire, si proietterà “Quo vadis, baby?” e sarà ospite in sala l'autrice del omonimo libro Grazia Verasani. Le nostre previsioni ci portano ad affermare che le prossime serate del Cineforum si volgeranno in un clima completamente diverso, un clima più ricco, un clima dove sarà possibile raffrontarci con qualche esperto di quel film, un clima quindi più utile per tutti noi.
Un grazie quindi riteniamo doveroso rivolgerlo a Francesco che ci sta dando veramente una grande mano. Un ringraziamento va anche al pubblico che nelle ultime rappresentazioni non si è fatto desiderare.

Siamo sulla buona strada, continuiamo così.

Cineforum Steiner, incontra i protagonisti!

venerdì, aprile 18, 2008

!!! ATTENZIONE, SERATA RIMANDATA !!!

CI SCUSIAMO PUBBLICAMENTE CON TUTTI, MA PURTROPPO LA SERATA DEL 30 APRILE NON POTRA' AVVENIRE A CAUSA DI PROBLEMI DI SALUTE RISCONTRATI DALLA NOSTRA OSPITE GRAZIA VERSANI. SE TUTTO VA COME DEVE ANDARE, LA SERATA SI FARA' PER LA FINE DI MAGGIO. RINCUORATEVI: LA STIAMO GIA' ORGANIZZANDO.
RINNOVIAMO LE NOSTRE SCUSE E PORGIAMO CORDIALI SALUTI.

giovedì, aprile 17, 2008

!!! ESCLUSIVAMENTE DA NOI !!!

! INCONTRA I PROTAGONISTI !
Cineforum Steiner

mercoledì 30 aprile
Aula Magna
ore 20.15


prenotati
cineforumsteiner@gmail.com
www.cineforumsteiner.blogspot.com



con noi l'autrice del romanzo
GRAZIA VERASANI
ti racconta com’è andata

domenica, aprile 06, 2008

Non Pensarci


E' vero. Questo e' sicuramente uno dei film rivelazione dell'anno! Troppo bello, sano e sincero per descriverlo dettagliatemente in un umile post...
In poche parole: questo rocker che non riesce a sfondare a Roma, rientra nella piccola citta' natale dove vive la sua famiglia dopo anni di latitanza. Si trova completamente spaesato e soprattutto trava la cittadina una routine unica all'insegna della depressione. Cerca cosi di far passare il tempo e rimettere a posto i guai finanziari combinati dal fratello nell'aziendina di famiglia e allo stesso tempo si va a scontrare con una realta' che non gli apperteneva piu'. Dapprima crede che la sorella sia lesbica, poi cerca in tutti i modi di tenere insieme una famiglia oramai destinata allo scatafascio (forse per colpa sua?).
E' una commedia che fa morir dal ridere con certe macchiette, ma allo stesso tempo ti fa riflettere su quali siano i veri valori della vita e non quello che crediamo sia meglio per vivere. Una frase importante credo sia quella del padre verso la fine del film: "segui i tuoi sogni e va per la tua strada, tu qui hai gia' fatto abbastanza. Te ne siamo grati!". E' film assai rustico, senza una tecnica particolarmente raffinata, ma allo stesso tempo al suo interno ha una poesia e una sincerita' di poche altre pellicole. Inoltre abbiamo un Valerio Mastandrea in una forma smagliante che incarna alla perfezione il suo personaggio rock. E un Giovanni Zanasi che consolida ancora una volta il suo talento da commediografo indipendente. Anche il resto del cast e' piu' che valido, in cima a tutti la straordinaria interpretazione del fratello fallito da parte di Giuseppe Battiston. Vi ripeto: spiegarlo non rende la stessa idea che si puo' avere vedendolo. Ultraconsigliato.

Votantonio: 9,5

mercoledì, marzo 19, 2008

Onora il padre e la madre


Questo fil mgioca su diversi punti di forza:
  • un cast di alto livello (Ethan Hawke, Philip Saymour Hoffman, Albert Finney ecc...)
  • una critica piu' che positiva ricevuta da tutti i festival in cui ha partecipato
  • un regista che e' da sempre un pioniere del cinema
Avviso agli spettatori: il film richiede una costante concentrazione per compreso a fondo (cosa che il sottoscritto non ha sempre applicato).
La storia ha al suo interno soprattutto una violenza psicologica, piu' che fisica.
I protagonisti sono due fratelli, Andy e Hank, il primo e' colui che tiene difatto in piedi la famiglia, ma difatto e' sempre stato preso poco in considerazione, soprattutto dal padre, il quale ha sempre preferito a lui la sorella e l'altro fratello, Hank. Entrmbi i fratelli sono in grossi guai finanziari, il primo perche' investe gran parte in droga, il secondo perche' ha da pagarealimenti all'ex-moglie e alla figlia. Comunque nel film non viene sottolineato il perche' del problema finanziario. Andy decide cosi di coinvolgere il fratello in una rapina nella gioielleria dei genitori. Quest'ultimo assai succube dai metodi del fratello, si lascia convicere chiedendo anche aiuto a un socio, in modo che sia lui il vero esecutore della rapina. La rapina finisce in tragedia, sia la madre che il socio perdono la vita. Da qui inizia l'apocalisse del film.
Hank, ovviamente e' il piu' emotivo tra i due ed esce di pazzo, mentre il secondo cerca di contenerlo. Nel frattempo Andy scopre la relazione tra sua moglie e il fratello, ma anche in questo caso egli riesce sempre a rimanere lucidissimo. Si sommano una serie di problematiche, quali ad esempio la famiglia del socio morto che chiede vendetta. Il finale sfocia in una vera e propria catastrofe che ovviamente non staro' qua a raccontarvi, essendo pur sempre un thriller questo. Non so come mai, ma appena sono uscito dalla sala, mi e' venuto naturale il confronto con un altro film altrettanto sorprendente: Non E' Un Paese Per Vecchi, l'ultimo capolavoro dei fratelli Coen. Mi e' sembrato di percepire che entrmbi vogliano narrare un'America oramai allo sbaraglio; un'America psicopatica e violenta, riuscendoci per altro in modo del tutto soddisfacente. Nel primo caso possiamo definire il film in se psicopatico, nel secondo, quello dei Coen, sono piu' i personaggi ad essere psicopatici. Onora il padre e la madre e' un film che fa riflettere sul serio sul dove stiamo finendo, rischiamo di andarci ad incastrare in un vicolo cieco e soprattutto mette l'accento sul fatto che al giorno d'oggi i soldi sono veramente tutto, che lo vogliamo o no, come in questo caso possono scatenare catastrofi inaspettate. Questo e' un film schietto, senza mezze misure, non vi sono sensi doppi subliminali, e' tutto molto chiaro, basta rifletterci su un attimo.
Veramente grandiosa, come semppre, l'intepretazione di Philip Seymour Hoffman, che si riconferma per l'ennesima volta in un ruolo dark e da cattivo; degno gemello dello psicopatico numero uno, quello di Javier Bardem nel film dei Coen.

Votantonio: 8/9


sabato, marzo 08, 2008

Grande grosso e... Verdone


Anticipiamo sin da subito che in questo film non si fanno le cosi dette risate grasse. Non e' la solita commedia italiana stile Cinepanettone; questa e' la Commedia All'Italiana!
Per chi e' un fan di Verdone, del vecchio Verdone, quello di Un Sacco Bello e Bianco Rosso e Verdone, questo film e' veramente imperdibile. Per chi invece vorrebbe andare al cinema per farsi solo delle grosse risate superficiali, allora ve lo sconsigliamo.
Il film e' basato allo stesso modo del primo (Bianco Rosso e Verdone), direi che questo si puo' definire il sequel perfetto, e' un film che non cerca eccessi nella comicita' rischiando quindi di scadere nella volgarita', e' semplicemente una commedia su tre stereotipi di famiglie italiane.
Dunque, nel primo capitolo avevamo tre personaggi solitari, la storia era focalizzata solo su d
i loro, le persone che vi erano vicino facevano solo da contorno. Questa volta Verdone si spinge oltre. Questa volta punta l'obiettivo su tre famiglie, portate all'estremo della nostra umile Italietta.
Il primo personaggio viene ripreso da Un Sacco Bello, e' il classico italiano medio dedito nel tempo libero agli scout, movimento che ha frequentato sin da bambino, di cui e' capo sezione e dove ha conosciuto la moglie. I preparativi per la loro gita di anniversario vengono interrotti dall'improvvisa morte della madre che successivamente sara' coinvolta in una rocambolesc fuga verso il cimitero nelle mani di un "pompiere funebre" mezzo matto.
Secondo personaggio: stavolta riprende il precisino di Bianco Rosso e Verdone, lo tramuta in un eccentrico professore della Roma benestante in costante ricerca di una ragazza per il figliol prodigo. Da notare la chiara imitazione di Mastella nel momento che c'e' il fuggi fuggi dalla retata della polizia contro le prostitute.
Infine l'ultimo personaggio, che non poteva mancare, e' quello di Moreno Vecchiarutti, il classico burino romano che decide di fare la vacanza chiccosa sull'isola di Taormina con tanto di moglie e figlio (identici a lui), e sara' proprio qui che si innamorera' perdutamente di una dama bianca, apparentemente raffinata, ma in realta' si rivela tutt'altro che una donna fedele e di buona creanza.
Il film e' pinamente riuscito nel suo intento, descrivendo nella perfezione tre famiglie tipo della nostra societa'. Sottolinerei, oltra la straordinaria interpretazione di Verdone, quella di Lele Propizio (Mio fratello e' figlio unico) che intrepreta il figlio abburinato dai modi del padre.
Votantonio: 7/8

martedì, marzo 04, 2008

Bella presenza!

Il Cineforum voleva ringraziare tutti pubblicamente per la numerosa presenza alla proiezione di ieri sera, tanta gente che non ci aspettavamo di vedere; siamo rimasti sorpresi e compiaciuti. La numerosa presenza potra' forse essere stata dettata dalla curiosita' verso un film unico nel suo genere e molto apprezzato.
Sperando ancora in una simile presenza negli appuntamenti futuri, vi ringraziamo ancora di cuore! Coninuate cosi!
ciao

venerdì, febbraio 15, 2008

La trama (Le vite degli altri)


Berlino Est, 1984. Il capitano Gerd Wiesler è un abile e inflessibile agente della Stasi, la polizia di stato che spia e controlla la vita dei cittadin i della DDR. Un idealista votato alla causa comunista, servita con diligente scrupolo. Dopo aver assistito alla pièce teatrale di Georg Dreyman, un noto drammaturgo dell'Est che si attiene alle linee del partito, gli viene ordinato di sorvegliarlo. Il ministro della cultura Bruno Hempf si è invaghito della compagna di Dreyman, l'attrice Christa-Maria Sieland, e vorrebbe trovare prove a carico dell'artista per avere campo libero. Ma l'intercettazione sortirà l'esito opposto, Wiesler entrerà nelle loro vite non per denunciarle ma per diventarne complice discreto. La trasformazione e la sensibilità dello scrittore lo toccheranno profondamente fino ad abiurare una fede incompatibile con l'amore, l'umanità e la compassione.

P.s. Mi scuso ma non sono riuscito a trovare da nessuna parte il trailer del film in italiano, cosi ve ne ho messo un pezzetto. Accontentatevi!

Le vite degli altri

Sara' proprio questo capolavoro ad essere proiettato nella prossima serata del Cineforum di Lunedi 3 marzo. Il film vincitore del premio Oscar 2007 come Miglior Film Straniero da una vera e cruda sensazione di come fosse strutturato un paese appartenente al regime sovietico di quegli anni. Noi del Cineforum abbiamo creduto utile di mostrarvi questo film dopo quello di stampo liberale che era Bobby. E' sicuramente un film fuori dai canoni classici, ma con un grande sentimento di liberta' come sfondo.
Mi sa che ho fatto troppi giri di parole inutili... me ne scuso e non mancate.

domenica, gennaio 13, 2008

A proposito di elezioni presidenziali...

Proprio in questi giorni si stanno tenendo le primarie negli Stati Uniti per decretare chi saranno i due contendenti, dei due schieramenti opposti, a correre per la poltrona alla Casa Bianca.
Il film che proietteremo lunedi 21 gennaio, riguardera' proprio questo, ma quelche anno addietro. Infatti il film del regista di origine latine Emilio Estevez (in realta' figlio del ben noto attore Martin Sheen), approdera' al cineforum Steiner per rivivere assieme a noi l'atmosfera di un'America oramai in via d'estinzione. Film imperdibile della scorsa stagione cinematografica.

Confidiamo nella vostra voglia di cultura e vi aspettiamo lunedi 21.

Bobby

4 giugno 1968. Si stanno svolgendo le elezioni per le primarie democratiche in California, un test decisivo per la corsa verso la candidatura per la Presidenza degli Stati Uniti. Le ore di quella giornata scorrono verso la speranza di una possibile vittoria di Bob Kennedy sull'avversario McCarthy. Si chiuderanno nelle prime ore del 5 giugno con i colpi di pistola sparati da Sirhan Sirhan che stroncheranno non solo la vita di un uomo ma le speranze di quell'America che vuole uscire dalla follia della guerra nel Vietnam. Emilio Estevez decide di raccontarcele non seguendo, più o meno documentaristicamente, le 'ultime ore' del candidato ma proponendoci altmanianamente la vita delle persone che si trovano, per i più diversi motivi, nell'Hotel Ambassador quartier generale dei Democratici. Dal direttore fedifrago con moglie parrucchiera dell'hotel al cameriere immigrato che vorrebbe poter andare ad assistere alla partita dei suoi sogni ed è costretto a lavorare; dalla cantante ormai alcolizzata al giovane attivista che sogna solo di poter essere presentato al leader è un concatenarsi di storie che ci mostrano uno spaccato dei sogni e delle frustrazioni degli Stati Uniti di quei giorni.

P.s. Scusate ma il trailer lo abbiamo trovato solo in lingua originale.

Ricordi I