giovedì, gennaio 04, 2007

The constant gardner


Questa volta parleremo di un film già uscito da un po' di tempo dalle sale cinematografiche.
The constant gardner. Fernando Meirelles c'aveva già dato un'ottima prova con City of God, ma questo film è decisamente più travolgente. C'è anche un bello stile di ripresa, un po' alla Paul Greengrass o alla Lars von Trier, ma forse ancora più sofisticata. Il tema è assai interessante, cioè la lobby delle case farmaceutiche. Dopotutto questo è un film inchiesta.
Devo dire che mi ha svelato un bel po' di cose che non sapevo a proposito dei metodi per testare i nuovi farmaci e, non dimentichiamoci che questo è sempre un film, però, se fosse davvero così, e io credo che lo sia, ci sarebbe da mettersi una mano sulla coscienza e reagire.
Onestamente non credevo che due attori come Ralph Fiennes e Rachel Weistz facessero film del genere, li vedevo su un obiettivo più commerciale. Invece due scelte azzeccate, lui soprattutto, per lei, forse, poteva andare bene qualsiasi altra attrice.

Il film ha anche un montaggio solido, perchè esso è costituito da molti stacchi tra flashback e tempo reale, ma il tutto si capisce perfettamente ed è questo che è importante.

Tornando al film: esso fa proprio vedere chiaramente lo sfruttamento delle "cavie africane", in realtà la storia d'amore che viene riportata sul manifesto del film è solo una scusa. Il finale è abbastanza prevedibile, cioè l'arrivo della signora morte, ma viene messo in scena abbastanza leggermente, nel senso che non c'è nessuno scontro all'ultimo sangue dove ci mettono 15 minuti a morire e con di sottofondo una musica melensa che ti viene voglia di suicidarti.

Il finale, o meglio la morte, è anch'essa riportata in un flashback, dove i gurriglieri africani, assoldati dalla casa farmaceutica che produce questa medicina chiamata Dayprax, semplicemente raggiungono il protagonista in una terra desolata e il colpo di fucile è implicito, nel senso che nel film non si e non si sente la fucilata; dopodichè, fine flashback e l'amico nonchè cugino della protagonista, al funerale di lui, sale sull'altare e fingendo di stare per leggere una lettura sacra, invece comincia ad enunciare l'indagine condotta dai due, sputtando davanti ai presenti il direttore e la stessa casa farmaceutica.

Questo è sicuramente un film da far girare in modo che la gente sappia. Mi è piaciuta molto l'idea di ambientare diverse scene d'azione su territorio africano perchè sembra di viverle ancora di più.

Che si può dire ancora...L'oscar a Rachel Weistz, direi meritato, peccato per Ralph Fiennes che non abbia ricevuto molti riconoscimenti, chissà, magari poteva essere lui il nuovo Bond...

2 commenti:

frame ha detto...

ah ah ah....e così vi siete messi a fare recensioni anche voi....
bravi ragazzi!!!!!
anche se è inutile che tentate disperatamente di farle belle come le mie......c'è chi può e chi non può......:-)!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

grandi ragazzi...comtinuate così e andrete molto lontano!!!!
i vostri film sn sempre i migliori sl x il fatto ke ci 6 te.....mtb................
siete grandi tutti,
ciao e....buona fortuna

Ricordi I