mercoledì, settembre 15, 2010

happy family



questo è un nuovo salvatores. più simile sicuramente a quello della trilogia della fuga, ma totalmente diverso dall’ultimo noir. è un salvatores che convince, me molto!

happy family è una commedia un tantino fuori dagli schemi tradizionali (in quanto a plot, non come tempi), il punto forte è di fatto il continuo intercedere tra lo sceneggiatore (fittizio) del film ovvero fabio de luigi e tutti gli altri vari characters: di come lui decida di far evolvere la storia, le loro storie personali ecc… una sorta di rivolta dei personaggi alla più banale delle storie, ma stando attenti a non sfociare in ste cose moderne che poi non si capisce più una mazza. come nel primo finale del film. al pubblico, quello veramente in sala, si rivolge direttamente solo ezio, lo sceneggiatore.

c’è quindi un doppio sfondamento della così detta quarta parete: i personaggi nei confronti dello sceneggiatore, lui a sua volta nei confronti del pubblico.

si torna ai vecchi fantasmagorici attori di salvatores: abatantuono, bentivoglio e il bellissimo cameo di ugo conti. m’ha fatto molto ridere lo scambio di battute tra i due protagonisti, quando bentivoglio dice ad abatantuono: “ma sei proprio sicuro di non essere mai stato in marocco? mi sembrava di aver già visto la tua faccia lì.” e ripensando a marrakech express e cosa significa quel film per me, confesso che mi sono un po’ venuti i lacrimoni agli occhi. quei bei tempi tra amici che non ritorneranno più… che poi è grazie a quei tre film che considero salvatores un dannato genio e un bravissimo cantastorie!

lo stile del regista è molto poliedrico in questa pellicola: si vede che ultimamente ha fatto molta pubblicità, certi movimenti di macchina, ricordano sputati quelli delle pubblicità delle auto (o delle banche). mischia anche quello stile più roccambolesco da macchina a mano, più proprio degli ultimi film noir a quello più lineare e classico della sua trilogia.

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