domenica, luglio 19, 2009

the butterfly effect



chi di voi non ha mai sentito parlare del tanto famoso effetto. “se una farfalla sbatte le ali a zurigo, provoca un temporale a tokyo”. fa parte della teoria del caos. teoria del cazzo, aperta e chiusa parentesi. il film è anche abbastanza interessante, anche se nel suo genere abbastanza scontato (donnie darko).

il film si divide in tre blocchi della vita di evan: uno nell’età infantile, un altro nell’età adolescenziale e l’ultimo nonchè quello attuale nell’età adulta ma pur sempre ggggiovane. la sua vita ha qualche intoppo e anche le persone e i vecchi amici che lo circondano non sono messi benissimo. bisognova avere un pretesto, sennò il film perchè lo si stava a fare?

fin da bambino evan presentava ogni tanto dei bug, dei vuoti di memoria che non riusciva a colmare, così scriveva su dei diari quando accadevano. con l’avanzare degli anni scopre di avere il potere di reintrodursi nei ricordi e poterli modificare; facendo questo può ovviamente cambiare le varie situazioni, ma man mano che va avanti la situazione per lui diventa sempre più insostenibile, finendo dapprima in un carcere di nazisti, poi con gli arti amputati e infine in un manicomio. poi con l’ultimo “viaggio” finale riesce a sistemare le cose allontando da sè, sin da quando erano bambini, la ragazza che secondo lui era al fulcro della situazione e quindi la causa di tutti i problemi.

ora, come soggetto non è male: alla genta piace parlare di queste teorie assurde, piace intripparsi sulle coincidenze e sulla causalità, ma oltre questo il film non va molto più in là. roba trita e ritrita del cinema sci-fi americano. insomma tanto per darvi un’idea, come già citato prima, donnie darko sta decisamente su un altro piano. l’idea non è delle più originali, ma il film ce lo si gusta comunque volentieri, basta non essere torppo disturbati psichicamente…

piesse: scusate per il solito trailer in lingua originale.

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